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lunedì 29 aprile 2013

Herbert James Draper - "Ulisse e le sirene"


Ulisse e il coraggio di rischiare

Sono molto legato alla figura di Ulisse. Per me rappresenta il senso della vita di ogni uomo, o meglio, il cammino che una persona dovrebbe fare durante la propria vita: una costante ricerca di qualcosa che ogni volta ci sfugge agli occhi. Molte volte è facile arrivare alla fine di una giornata e accorgersi che nonostante tutto quello che facciamo, manchi un elemento, un tassello mancante, un emozione che si è manifestata davanti a noi per tutto il tempo ma che non siamo stati incredibilmente in grado di vedere, accecati da altri pensieri, distrazioni, false divinizzazioni.
Ulisse in questo caso fa qualcosa di assolutamente fuori dal comune: come è noto nell'opera di Omero, conoscendo la pericolosità del canto delle sirene, decide di farsi legare all'albero maestro della sua nave per ascoltarne il canto. Per conoscerlo, per sapere cosa è, che cosa si prova a sentirlo. E' a conoscenza di quanto dovrà soffrire, ma decide di mettersi alla prova e di rischiare, cosa che troppo spesso non si fa, preferendo i tappi di cera sulle orecchie della ciurma che ha paura di correre un pericolo così grande.
E l'opera di Herber James Draper (1863-1920) è magnifica, in tutti i suoi punti. Ancora una volta un pittore di epoca vittoriana, studente alla Royal Academy e  noto per i suoi disegni incentrati sul tema femminile, in richiamo all'arte raffinata e classicista, mantenendo tuttavia una tecnica e una impostazione particolare delle sue opere.
Non fu mai considerato in maniera netta perché venne presto scavalcato dalla corrente impressionista, ma è stato per me un vero e proprio onore trovare in questo artista una perfetta rappresentazione di quello che uno dovrebbe essere nella propria esistenza.
Perché se non si corre il rischio della conoscenza, a nulla vale la nostra vita in questo povero mondo.
Herbert Draper Ulisse e le sirene
Draper - Ulisse e le sirene

lunedì 22 aprile 2013

Caspar David Friedrich - "Monaco in riva al mare"


Terra, la grande madre di tutti

Una giornata dedicata al nostro mondo grazie alla splendida opera contemplativa di Caspar David Friedrich, alla nostra vita, al nostro bene collettivo più prezioso, la madre Terra. Troppe volte maltrattata e sottomessa alla logica pratica umana che annullando ogni possibile sentimento e rispetto, ne abusa a proprio uso e consumo, uccidendola ogni giorno un pò di più.
Rispettare la Terra, il nostro pianeta, è rispettare noi stessi.
Monaco in riva al mare di Caspar David Friedrich
Friedrich - Monk by the sea


domenica 21 aprile 2013

John William Waterhouse - "Ofelia"


Le donne fatali di Waterhouse

Torniamo a sognare con un pittore britannico figlio dell'epoca Vittoriana, John William Waterhouse, (1849-1917), celebre per il suo stile preraffaellita spesso bucolico atto a ritrarre soggetti spesso mitologici o femminili, donne riprese nella loro bellezza fatale e incarnazioni allo stato puro della grazia.
Esattamente come Ofelia, la protagonista dell'opera che vi propongo oggi. Waterhouse divenne famoso a 25 anni per la sua opera "Il Sogno e la sua sorellastra la morte", con il quale entrò a far parte della prestigiosa Royal Academy all'interno della quale ottenne la cattedra nel 1895. Morì lasciando incompiuta la sua seconda opera, sempre riguardante Ofelia, nel 1915.
Waterhouse amava cogliere le donne nell'atto struggente della ricerca dell'amore perduto, oppure nell'intimo della loro sofferenza tristezza. In particolare, Ofelia, protagonista dell'Amleto di Shakespeare, muore nell'opera drammaturgica dopo aver perso il senno, limitandosi ad esprimere con l'uso dei fiori le sue parole e sentimenti nei confronti degli altri. 
John William Waterhouse Ophelia
Waterhouse - Ophelia

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