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giovedì 27 settembre 2012

Marc Chagall - "Amanti al chiaro di luna"


Il misterioso angelo di Chagall

L'amore è un legame tra due persone che celebrano la loro unione con il cielo. Solo che troppo spesso lo dimentichiamo e uccidiamo il presente per cercare il paradiso.
E'quello che mi è venuto in mente la prima volta che mi è stato indicato questo quadro, dove un uomo e una donna uniti in un tenero, intenso abbraccio, si ritrovano sotto lo sguardo illuminato della luna. L'uomo guarda verso il cielo, lei guarda il suo amore. Proprio sotto di loro, un misterioso angelo pare quasi fuggire dalla coppia, quasi a volerli lasciare rapidamente soli.
E'stato il bravissimo Marc Chagall a dipingere quest'opera, condensando in essa tutto quello che il suo cuore poteva dire e che voleva esprimere, in una esaltazione dell'amore (in particolare per la sua donna, Bella, scomparsa prematuramente e a cui l'artista aveva dedicato grandissima parte della sua produzione pittorica) che va oltre il quotidiano e si eleva dove solo una forza così intima riesce ad andare.
Perfino un angelo, la creatura per eccellenza più vicina al cielo, al contatto con questa realtà diventa quasi "umano", di minor importanza rispetto all'uomo, così fuori luogo da dover fuggire via furtivamente. E'questo allora il destino ineluttabile dell'uomo: la continua ricerca dell'altra metà di noi, che è l'unica strada per volare in alto. E ancor meglio di queste mie parole, ho trovato quelle di una donna eccezionale per esprimere questa visione: Alda Merini.

"E' in queste ore di tenebre
 che ti vengo a cercare. 
Ovunque comincia la fuga d'amore
tra me e te:
 io che entro nel tuo sonno, 
 e quando tu sogni i demoni,
 i demoni della tua morte, 
 e ti senti lontano da Dio, 
 io ti resuscito il giorno."
Chagall amanti al chiaro di luna
Chagall - Amanti al chiaro di luna

venerdì 21 settembre 2012

Paul Klee - "Notte in città"


Klee e la pittura come discorso della realtà

Ernst Paul Klee (1879-1940), pittore tedesco che nella vita si occupò, oltre a splendidi lavori come quello che vi propongo oggi, anche di poesia e musica. Fu un esponente dell'astrattismo, corrente artistica che dava pieno risalto alla realtà come sua rappresentazione discorsiva e non una semplice riproduzione fatta dal suo creatore: i suoi quadri sono infatti essenziali, spesso rarefatti o ridotti allo stato di linea, elementari e comunque semplici, una coerenza di stile che si ritrova anche nei materiali che il pittore sceglieva per dipingere: tela, carta di giornale, juta o cartoncini. La sua passione per l'arte nacque nell'Accademia delle belle arti di Monaco di Baviera e successivamente nel 1911, quando fece la conoscenza di autori del calibro di Kandinskij. Fu poi un viaggio nel 1914 a dare a Klee l'esatta concezione di ciò con cui poteva esprimere il suo talento, affermando egli stesso di essersi impadronito del colore durante un soggiorno a Tunisi. Una delle sue più celebri frasi rende ancor meglio l'idea di chi fosse veramente e che concezione aveva del suo lavoro questo straordinario pittore:

«Dietro la varietà delle interpretazioni c’è un ultimo segreto e la luce dell’intelletto si spegne miseramente».
Paul Klee notte in città di sogno
Klee - Città di Sogno

sabato 8 settembre 2012

Caspar David Friedrich - "Viandante sul mare di nebbia"


L'inafferabile immensità della natura secondo Friedrich

Il quadro di Friedrich "Viandante sul mare di nebbia"
Friedrich - Viandante
Cosa siamo davanti alla natura?
L'opera di oggi ci pone ancora una volta di fronte alla grandezza dell'esistenza, che troppo spesso non siamo capaci di osservare con ampiezza, lasciandoci abbandonare il più delle volte alla stretta superficialità. E'solo nei panni del viandante che possiamo allora trovare la conoscenza profonda delle cose, abbandonandoci alla contemplazione meravigliosa di tutto quello che ci circonda.
Proprio come in questo quadro di Caspar David Friedrich (1774-1840), realizzato su tela nel 1818 e che ritrae un uomo vestito di scuro che si staglia su un orizzonte roccioso ricoperto di nebbia, che quasi cela gelosamente il panorama all'osservatore, che tuttavia non riesce a staccargli gli occhi di dosso.
Friedrich è stato un pittore tedesco dell' epoca romantica, considerava il paesaggio con un rispetto trascendente, divino, e non a caso molte delle sue opere ritraggono eventi e fenomeni particolari come tempeste, albe, tramonti.
La sua tecnica pittorica rappresentò un innovazione nel suo tempo: invece dell'uso di tre piani per la descrizione di un paesaggio, Friedrich usò direttamente il primo e il terzo (lo sfondo), tralasciando il secondo, che era comunemente utilizzato come mediatore tra gli altri due. Il risultato era la visione immediata e lontana: agli occhi di uno spettatore ciò che gli si para davanti, seppur ben visibile, appare comunque lontano e difficile da dominare.
Si pensa che il quadro sia stato realizzato successivamente alla morte di un amico del pittore, allo scopo di commemorarlo: il viandante, nella simbologia religiosa cristiana, rappresenterebbe infatti la transitorietà della vita verso il destino ultraterreno: la montagna rappresenterebbe il raggiungimento a Dio, che si può solo ottenere varcando le nebbie dei peccati e delle azioni commesse in vita. Ma esso potrebbe anche essere interpretato come la solitudine dell'uomo di fronte all'immensità del mondo.

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